[FAN FICTION] Yu-Gi-Oh! - il Magazzino dei Mondi

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    Ho letto questa storia con piacere, almeno i capitoli postati. L'ho letta passando in questi lidi dopo anni in cui li avevo completamente dimenticati, quindi mi perdoneranno gli admid del forum se mi limiterò a commentare solo in questo topic.

    La storia si regge su una impalcatura piuttosto complessa, non v'è dubbio su questo. La scelta di una struttura tanto particolare come questa - ricca di rimandi e ammiccamenti tra i vari paragrafi che rende il tutto armonizzato - è audace, ma ben riuscita, perchè, almeno nelle fanfiction, ammetto che è la prima volta che la ritrovo. Ma mi piace, è coinvolgente.
    Il ritmo è incalzante, mai spezzato, ma trova modo di tirare il fiato in certi punti e la cosa la apprezzo, perchè altrimenti ci troverremmo in una girandola da far venire il mal di testa.
    Lo stile, la scelta del lessico, la grammatica, la sintassi... tutto, è perfetto. XD Davvero, è davvero piacevolissimo leggere, perchè risulta coinvolgente, emozionante e riesce davvero ad incuriosire, ti fa venire la voglia di proseguire. Hai del talento, tanto di cappello!
    Ci sono punte di "lirismo" e punti di surreale, un realismo che si confonde con il fantasy/fantascienza. E' come se il mondo reale dove i nostri personaggi si muovono, si stesse sovrapponendo, sconfinando, fondendo con quello di Yu-gi-oh! Ho l'impressione che il viaggio dei nostri eroi yugiani, sia una specie di incurisione nel nostro mondo. Chissà! Potrei essere smentita, o potrebbe accadere che i miei sospetti vengano confermati... vedremo!

    La trama sta prendendo pian piano forma, è chiaro come tutto sia pensato per trovare perfetto incastro, come un puzzle (magari proprio quello del Millennio :P); il tocco di mistero, di non detto, quell'ammiccare che ho già citato rende il tutto molto più interessante e "pepato".
    Forse è una storia atipica, questa, su Yu-gi-oh!, ma io la sto apprezzando davvero molto, perchè mi sta consentendo di mettere in moto il cervello e immaginare a quali connessioni ci siano tra i personaggi, cosa accadrà nel prossimo capitolo e dove andrà a parare tutta la faccenda.
    I personaggi, sì! Sono diversi, ma sono dipinti con tocchi abili, pur se essenziali, mai troppo invasivi. Sono costruiti a poco a poco, si mostrano a poco a poco ed è piacevoli disvelarli e scoprirli così, mettendo insieme i particolari passo dopo passo. E' efficace e funzionale, sarebbe brutto spiattellare tutto su un personaggio, da quanto alto, a come si allaccia le scarpe. Così, invece, ti viene voglia di indagare.

    Occhi mi da molto da pensare. Mi aspetto molto da lui. Questa cosa delle equazioni manipolabili, quella seguenza numerica, quella seguenza di elementi (quelli che dominano i mostri di Duel Monsters, poi), questo essersi dimenticato il suo nome... è intrigante.
    Ma io mi aspetto parecchio anche dai nostri tre sosia, che a me sembrano un po' una metafora per raccontare come una persona possa avere più i volti (e potrei essermi sbagliata pure di grosso XD).
    E mi aspetto molto anche da Mariano che ha perso il treno e che ha risposto, non si sa come, al posto di Lucia alla chiamata telefonica dei nostri tre sosia.
    Bianca che sogna di angeli e demoni e di una città squarciata... lei mi piace, ho voglia di andare a fondo.
    Insomma, so che ognuno ha il suo ruolo, il suo posto specifico e che tutti avranno il loro daffare per dare una svolta alla storia. Sono lì per un motivo... pian piano ci arriverò! :P

    Ma io spero di vedere presto anche i nostri eroi preferiti: Yuugi, Yami Yuugi, Seto, e tutta la banda.
     
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    WOWWW! che commento! grazie Melian! Ora vado avanti con la storia e quando ho + tempo rispondo + approfonditamente!

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    INTERLUDIO – PUZZLE DEL MILLENNIO – Parte I

    Gli sembra di camminare da ore (giorni? Anni?) nell’immenso labirinto.
    C’è una domanda che gli frulla in testa, ma non riesce a darle forma, non riesce ad esprimerla correttamente.
    (Eppure è così semplice. Bastano appena tre parole. Solo tre piccole parole e un punto interrogativo.)
    Che tortura questo vagabondare per interminabili corridoi di pietra, quel senso di oppressione, di pericolo incombente… sembra di esplorare un’antica tomba egizia…
    “Un momento!” pensa il ragazzino con l’uniforme scolastica blu di Domino City. “Tomba egizia?” e si porta la mano alla fronte, sulla quale spiccano dei capelli puntuti e multicolore.
    Spalanca gli occhi color ametista: “Ma certo, ho capito, sono nel Puzzle del Millennio” e allora urla “Aibou! Faraone! Faraone, dove sei?!”
    Ma nessuno gli risponde.
    Allora si ricorda di essere già stato lì dentro e di aver avuto una guida. Pesca dunque la prima carta dalla cima del suo deck: non è stupito di vedere che è proprio quella giusta.
    Sta per piazzarla nel dueling disk che indossa, ma non ce n’è bisogno: subito dalla carta appare una luce, che si trasforma in una piccola creatura rotonda, dal folto pelo marrone. Ricorda un po’ i “triboli” di Star Trek, ma il suo pelo non è morbido: è ispido, come il riccio di una castagna. Ha grandi occhioni tondi che fissano adoranti il ragazzino.
    “Kuriboh!” lo saluta lui, raggiante “Aiutami! Dov’è l’Altro Me? Dov’è il Faraone Senza Nome? Portami da lui!”
    Saltellando, la palla di pelo conduce Yugi Muto attraverso un percorso tortuoso, evitando trabocchetti mortali, finché non arrivano ad un grande arco oltre il quale si intravvedono sia luce che tenebre.
    Sopra l’arco ci sono sei formelle, squisitamente scolpite e dipinte: la prima è azzurra e rappresenta un uccello stilizzato in volo. La seconda è blu, con righe ondulate, e la sagoma di un pesce. La terza è completamente bianca e brilla spontaneamente. La quarta è colorata per metà di marrone scuro e per metà di verde chiaro, e da quel marrone cresce una piantina marrone chiaro e verde scuro. La quinta rappresenta una fiamma incandescente. L’ultima è nera, e sembra voler attivamente risucchiare ogni fotone che incrocia per sbaglio.
    “Vento, Acqua, Luce, Terra, Fuoco, Oscurità” pensa Yugi.
    Prova sensazioni strane, contrastanti. Oltre l’arco percepisce sia energia positiva che negativa. Pericolo e pace. Terrore e serenità. Bene e male. Deve entrare o no? Si rivolge a Kuriboh, ma il piccolo demone buono si è allontanato dall’arco e si è avvicinato ad una parete ricoperta di geroglifici.
    “Cosa significano? Io non so interpretare la scrittura egizia…”
    Kuriboh allunga i piccoli artigli e preme un pulsante nascosto nella parete. Tutta una sezione di muro scivola via: un passaggio segreto. Questa volta Yugi non ha dubbi: l’aura che percepisce oltre la porta segreta è inequivocabilmente maligna. La palletta di pelo però è già entrata senza esitazione, così il ragazzo la segue.
    Ora Yugi si trova in una piccola stanza dalle pareti spoglie. Al centro c’è un altare in pietra sul quale giace un ragazzo con una maglietta a righe bianche e blu, forse svenuto, forse addormentato, forse morto.
    Pur essendo della stessa età di Yugi, ha i capelli bianchi.
    Gli si avvicina: non è morto, respira. Sembra dormire come un bambino su quello scomodo giaciglio. Yugi lo tocca sulla spalla: “Bakura! Bakura sei tu?”
    Il ragazzo dai capelli bianchi sbadiglia e apre gli occhi: “TU?”.
    “Bakura, che ci fai qui? Dove siamo?”
    “Oltre che nella tua piramide portatile, intendi?” risponde Bakura mettendosi a sedere sull’altare. “Beh, ad occhio e croce direi molto lontano da Domino City… e quindi…” si alza in piedi e i suoi occhi brillano di una luce malefica.
    “Un momento! Tu non sei Bakura! Tu sei lo spirito dell’Anello del Millennio!”
    “Sì, ed è il momento di...” ma non fa in tempo a finire la frase che si piega in due e tossisce, scosso da violenti conati. Tuttavia, è molto, molto tempo che non mangia, e non rimette niente.
    Yugi si immagina cosa direbbe Joey in questo frangente: direbbe, “Ah meno male che non ha vomitato qui, se no chi lo sente il Faraone se gli sporchiamo la casa?”.
    Caro Joey. Dove sarà? E Tea, Tristan, e tutta la banda?
    Prima che Yugi possa parlare, Bakura dice “Che... che mi succede? Perché non siamo già nel Mondo dei Ricordi?”
    “Speravo che tu potessi spiegarmi che cosa succede” ribatte il ragazzo dai capelli multicolore. “Che cosa ci fai nel Puzzle del Millennio, e cos’è il Mondo dei Ricordi?” si volta di lato: “E tu, Kuriboh! Mi hai tradito, mi hai attirato in una trappola!”. La palla di pelo è rannicchiata in un angolo e trema dalla paura.
    “No... Non è come pensi...” dice Yami Bakura, cercando di ricomporsi “Già una volta il tribolo voleva metterti in guardia contro di me, quella volta che sei passato di qui con la Pollastra Maga Nera, a cercare non so più quale drago dal nome greco, Socrates o come si chiamava. Ma la Pollastra gli aveva proibito di farlo, perché avevano poco tempo, bisognava salvare il mondo e bla bla bla. O forse la Pollastra non aveva il permesso di interferire con me, che sono l’innesco del Gioco delle Ombre Finale. Devi sapere che io sono solo una piccola parte dello spirito dell’Anello. Mi sono nascosto qui in attesa del giorno in cui sareste andati in Egitto, alla ricerca del tempio dove sbloccare i ricordi del Faraone. Immaginavo ci foste arrivati da un pezzo! Non avete forse già raccattato le carte delle Divinità? Allora perché...”
    “Sono successe tante cose. Il Faraone prima di andare vuole che vinciamo più tornei possibile, per dare al nonno una rendita dignitosa...”.
    “Ah ah ah, sempre il solito!” lo interrompe Yami Bakura “Generoso... ma così orgoglioso e testardo. Potrebbe lasciare il testimone, no? Scommetto che quel Fanfarone non ha fiducia in te, tappo, pensa che non ce la faresti da solo. Dovreste duellare un giorno, scommetto che vinceresti”.
    Yugi conosce bene le tattiche dei malvagi, mettere i buoni l’uno contro l’altro, e non ha intenzione di cascarci, quindi ignora l’interruzione. “Poi ci sono stati dei contrattempi. Ci sono sempre cattivi da sconfiggere: prima un tizio venuto da Atlantide che mi ha rubato le Divinità e...”
    “Ora basta! BASTA! Contrattempi! Tornei! Cattivi! Sempre a perdere tempo, voi, e io qui ad aspettare! Sveglia il Faraone, SUBITO, e digli che il suo destino è ritrovare i suoi ricordi dell’Antico Egitto, e misurarsi con me nel Gioco delle Ombre Finale!”
    “Ma io non so dov’è il Faraone! Non ricordo cosa...”
    “Basta! Devo fare tutto io qui, eh?” drizza la schiena cercando di ignorare i dolori che lo lacerano, quindi si avvicina ad un muro, vi appoggia la mano e abbassa le palpebre.
    Dopo due secondi le rialza e strabuzza gli occhi. “Ca**o!”
    Poi si volta e fissa l’espressione stupita di Yugi. “Beh? Che avrei dovuto dire? Per le corna di Api? Yugi, qui siamo messi male. L’energia che tiene insieme questo posto non è mai stata così vicina allo zero. Se continua così, siamo fo***ti... tutti e tre: io, te e il Faraone”
    “Ma lui dov’è? Tu lo sai?”
    “E’ qui, intorno a noi, piccoletto, ma non riesce a prendere forma, perché non c’è abbastanza energia. Adesso dimmi tutto, devo sapere cos’è successo, altrimenti non ci sarà futuro per nessuno di noi”
    “Ma io non ricordo cos’è successo! Ho solo delle vaghe immagini, sensazioni... ma non capisco proprio come...”
    “Oh, no, anche tu con l’amnesia!” sospira il ragazzo dai capelli bianchi, battendosi una mano sulla fronte “Non bastava il Fanfarone, eh? Adesso vieni qui, prendimi le mani e lascia che ti legga la mente”
    “No! Mai!” ribatte Yugi indietreggiando “Tu sei malvagio! Tu vuoi che cada nella tua trappola!”
    “Sentimi bene, gnomo da giardino!” urla l’altro, furioso, afferrandolo violentemente per il bavero “Se volessi eliminarti, lo avrei già fatto! Piccolo idiota, non capisci? Sto cercando di AIUTARTI! Lascia che ti riveli un piccolo segreto: io non sono un avversario qualsiasi. Io sono un frammento del Ka di un essere superiore, Zorc, il Signore Oscuro, l’entità malvagia più potente di tutti i tempi! Capito? DI TUTTI I TEMPI! Il mio destino è quello di sfidare il Faraone Senza Nome nel Gioco delle Ombre Finale, e niente e nessuno potrà impedirmelo!”
    Kuriboh ritrova il coraggio e si fa avanti, mostrando i piccoli artigli a Yami Bakura: questo lo distrae e Yugi riesce a divincolarsi, sfuggendo alla presa. Ma Bakura non ha ancora finito di parlare.
    “Chiunque sia stavolta il vostro... contrattempo, il cattivone, il Nemico che vi minaccia, beh, lui non è NIENTE in confronto a me, NIENTE! L’amnesia del tuo amico Fanfarone non è un’idea mia, è un effetto collaterale di quando sigillò Zorc, ma la tua? La tua è indotta artificialmente, lo sento, LO SO, e CHE RABBIA mi fa un nemico così, chiunque egli sia, che ricorre a questi mezzucci! Odiosi, odiosi villain da filler e da fanfiction che vogliono rubare la scena a quelli come ME ! Se potessi uscire da qui, lo prenderei a calci in c*lo personalmente, ma non posso, quindi dovrai farlo tu! E per farlo devi essere VIVO! E magari ci deve essere pure l’insopportabile Fanfarone! Quindi taci, e lascia che io ti aiuti a ritrovare la memoria!”
    Yugi è sconvolto. Bakura ha appena fatto rivelazioni terribili. Signore Oscuro, Gioco delle Ombre Finale... E poi quelle parole strane: villain, filler, fanfiction. Non osa chiedergli cosa significhino.
    Ci pensa.
    Pensa al Faraone, al rapporto speciale che c’è tra loro. Pensa ai volti di Tea, Joey, Tristan, pensa a tutti i suoi amici. Qualcosa gli dice che Bakura ha ragione: la magia del Puzzle non è più quella di una volta, qualcosa la sta risucchiando via, lentamente ma inesorabilmente. E ormai ne resta poca.
    Allora guarda Yami Bakura negli occhi, si avvicina e tende le mani.
    Il ragazzo dai capelli bianchi le prende, con una delicatezza che uno non si sarebbe aspettato, visto il suo scatto di collera di poco prima. “Ora rilassati e apri la tua mente”
    Kuriboh è tornato nell’angolo e ha ripreso a tremare. Yugi respira profondamente e rilascia tutte le proprie barriere.
    “Apri la tua mente. Apri la tua mente. Apri la tua mente. Apri la tua ment...”
    E allora vedono.
    Vedono cose che avrebbero preferito non vedere.
     
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    un momento... ma è legale inserire un interludio dopo aver dato l'indice dei capitoli? mi informerò...

    ad ogni modo, ecco che mi costringerai a rivedere qualcosa del cartone, perché molte cose le ho scordate :)

    in realtà pensavo che questa fanfiction fosse ambientata dopo che finalmente Yugi si era liberato del Fanfarone (anche se non c'è prova che se ne sia liberato veramente, visto che il Fanfarone appare anche nella GX) quindi per questo sono un po' deluso :)

    e adesso potresti rispondere "ma proprio tu hai inserito n elevato alla infinito filler tutti in mezzo tra il torneo di Kaiba e le memorie del Faraone"

    infatti ho finito per odiare i miei stessi filler :)
     
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    CITAZIONE (Zure @ 14/1/2013, 19:49) 
    un momento... ma è legale inserire un interludio dopo aver dato l'indice dei capitoli? mi informerò...

    ad ogni modo, ecco che mi costringerai a rivedere qualcosa del cartone, perché molte cose le ho scordate :)

    in realtà pensavo che questa fanfiction fosse ambientata dopo che finalmente Yugi si era liberato del Fanfarone (anche se non c'è prova che se ne sia liberato veramente, visto che il Fanfarone appare anche nella GX) quindi per questo sono un po' deluso :)

    e adesso potresti rispondere "ma proprio tu hai inserito n elevato alla infinito filler tutti in mezzo tra il torneo di Kaiba e le memorie del Faraone"

    infatti ho finito per odiare i miei stessi filler :)

    Stra-LOL per tutto quello che hai scritto! Non ti preoccupare, per qualche dettaglio anch'io ho dovuto barare, ci sono un sacco di particolari che non ricordo, ma Internet è generosa ;)
    In effetti ero tentato di scrivere qualcosa senza il Fanfarone (la storia mai finita a cui accenno in "Lisa Kudrow duellante" era Fanfaron-free, il "protagonista" era Seto), poi alla fine ce l'ho messo lo stesso. Tanto lo si vede poco, è più missing in action che mai. Yugi deve anche sapersela cavare da solo.
    Ops, ma no, perché odi i tuoi filler, come abbiamo sempre detto, nel magico mondo delle fanfiction tutto è concesso! Cosa saranno mai dei filler in confronto alle interminabili serie di Draco/Ginny, Draco/Harry, Piton/MarySue, etc? E alla fine, se la mia ff doveva essere un omaggio al tu-sai-cosa-che-non-si-può-nominare-per-regolamento-pena-il-ban, allora doveva a sua volta essere un filler, no? :P
    Comunque adesso puoi capire la frustazione del povero Bakura che aspetta, aspetta... :)
     
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    Ora tocca al commento di Melian! Da che parte cominciare? Mamma mia, è elaborato e complesso quanto la mia ff stessa, sembra quasi che tu stia scrivendo una recensione ad un "vero" racconto, uno serio!

    CITAZIONE (.:Melian:. @ 12/1/2013, 19:37) 
    La storia si regge su una impalcatura piuttosto complessa, non v'è dubbio su questo. La scelta di una struttura tanto particolare come questa - ricca di rimandi e ammiccamenti tra i vari paragrafi che rende il tutto armonizzato - è audace, ma ben riuscita, perchè, almeno nelle fanfiction, ammetto che è la prima volta che la ritrovo. Ma mi piace, è coinvolgente.

    Seeee, tanto complessa che mi ci perdo perfino io! (Figurati che certi rimandi e ammiccamenti mi sono venuti per caso e poi ho detto "buona, la teniamo") Devo riuscire a mettere insieme gli ultimi pezzi altrimenti ci esco pazzo! Mi vengono sempre nuove idee, TROPPE, quando molti scrittori suggeriscono al principiante che quando hai la tentazione di aggiungere roba, in realtà dovresti tagliarla.

    CITAZIONE (.:Melian:. @ 12/1/2013, 19:37) 
    Il ritmo è incalzante, mai spezzato, ma trova modo di tirare il fiato in certi punti e la cosa la apprezzo, perchè altrimenti ci troverremmo in una girandola da far venire il mal di testa.
    Lo stile, la scelta del lessico, la grammatica, la sintassi... tutto, è perfetto. XD Davvero, è davvero piacevolissimo leggere, perchè risulta coinvolgente, emozionante e riesce davvero ad incuriosire, ti fa venire la voglia di proseguire. Hai del talento, tanto di cappello!

    Dici? Wow, sono lusingato! Lo avessi anche nello scrivere racconti "veri"! E invece, come ti ho già accennato altrove, mi vengono un sacco di idee per storie "originali", non ff, e poi non riesco mai a scriverle. Sulla girandola, ripeto quello che ho detto a Zure, ai primi sintomi di mal testa, bloccatemi e tiratemi una secchiata d'acqua gelata in testa.

    CITAZIONE (.:Melian:. @ 12/1/2013, 19:37) 
    Ci sono punte di "lirismo" e punti di surreale, un realismo che si confonde con il fantasy/fantascienza. E' come se il mondo reale dove i nostri personaggi si muovono, si stesse sovrapponendo, sconfinando, fondendo con quello di Yu-gi-oh! Ho l'impressione che il viaggio dei nostri eroi yugiani, sia una specie di incurisione nel nostro mondo. Chissà! Potrei essere smentita, o potrebbe accadere che i miei sospetti vengano confermati... vedremo!

    Vedrai, vedrai! Di surreale mi sa che ne sarà fin troppo... se l'autore sono io, che sono un pazzo da manicomio!

    CITAZIONE (.:Melian:. @ 12/1/2013, 19:37) 
    La trama sta prendendo pian piano forma, è chiaro come tutto sia pensato per trovare perfetto incastro, come un puzzle (magari proprio quello del Millennio :P); il tocco di mistero, di non detto, quell'ammiccare che ho già citato rende il tutto molto più interessante e "pepato".
    Forse è una storia atipica, questa, su Yu-gi-oh!, ma io la sto apprezzando davvero molto, perchè mi sta consentendo di mettere in moto il cervello e immaginare a quali connessioni ci siano tra i personaggi, cosa accadrà nel prossimo capitolo e dove andrà a parare tutta la faccenda.
    I personaggi, sì! Sono diversi, ma sono dipinti con tocchi abili, pur se essenziali, mai troppo invasivi. Sono costruiti a poco a poco, si mostrano a poco a poco ed è piacevoli disvelarli e scoprirli così, mettendo insieme i particolari passo dopo passo. E' efficace e funzionale, sarebbe brutto spiattellare tutto su un personaggio, da quanto alto, a come si allaccia le scarpe. Così, invece, ti viene voglia di indagare.

    Occhi mi da molto da pensare. Mi aspetto molto da lui. Questa cosa delle equazioni manipolabili, quella seguenza numerica, quella seguenza di elementi (quelli che dominano i mostri di Duel Monsters, poi), questo essersi dimenticato il suo nome... è intrigante.
    Ma io mi aspetto parecchio anche dai nostri tre sosia, che a me sembrano un po' una metafora per raccontare come una persona possa avere più i volti (e potrei essermi sbagliata pure di grosso XD).
    E mi aspetto molto anche da Mariano che ha perso il treno e che ha risposto, non si sa come, al posto di Lucia alla chiamata telefonica dei nostri tre sosia.
    Bianca che sogna di angeli e demoni e di una città squarciata... lei mi piace, ho voglia di andare a fondo.
    Insomma, so che ognuno ha il suo ruolo, il suo posto specifico e che tutti avranno il loro daffare per dare una svolta alla storia. Sono lì per un motivo... pian piano ci arriverò! :P

    Brava, "pensato per trovare perfetto incastro", sul perfetto però non ci metterei la mano sul fuoco, non sono così bravo. Sono sicuro che alla fine, nell'ottica globale, certe scelte appariranno forzate. Ma poi penso che sto scrivendo solo per divertimento, mica per vincere il premio Strega ;)
    "Forse è una storia atipica, questa, su Yu-gi-oh!", ESTREMAMENTE atipica, direi quasi FOLLEMENTE atipica!
    "mi aspetto molto"... sì, vedo che ti aspetti molto da tutti! :) Come dicevo a Zure sul tema della "vicenda corale", ho cercato di dare a ognuno un po' di spazio, ognuno avrà le sue ordalie da superare, i suoi momenti difficili (non per niente nell'introduzione ho citato la famosa frase della gialappa sui pazzoidi di Takeshi's Castle e The Gaman) e, speriamo, il suo momento d'oro. Ho cercato ma sarebbe più corretto cercherò, perché nessun capitolo mi convince mai abbastanza, e finché non li ho pubblicati sono ancora passibili di stravolgimenti, anzi, il capitolo 3 l'ho modificato dopo pubblicato, in base al feedback di Zure.
    "Occhi (...) equazioni manipolabili" Ahhhh se non è bravo lui a manipolare equazioni non so chi lo può essere. "questo essersi dimenticato il suo nome" e scoprirai ahimé che l'amnesia in questa storia è parecchio contagiosa (già Ryo nell'interludio se n'è reso conto). Forse l'idea me l'ha suggerita il Fanfarone per vendicarsi del fatto che lui ha l'amnesia mentre tutti gli altri di solito sanno chi sono :) (ma no, l'idea me l'ha suggerita invece il... beh ancora non posso dirlo, o forse di nascosto l'ho già detto?)
    "tre sosia, che a me sembrano un po' una metafora per raccontare come una persona possa avere più i volti (e potrei essermi sbagliata pure di grosso XD)" sbagliata? mah, non direi... qui chi ha riconosciuto certe citazioni e ammiccamenti del Prologo potrebbe capire a chi mi sono ispirato, in fondo il Prologo guarda caso è stato pubblicato appena 2 giorni dopo la Befana.

    CITAZIONE (.:Melian:. @ 12/1/2013, 19:37) 
    Ma io spero di vedere presto anche i nostri eroi preferiti: Yuugi, Yami Yuugi, Seto, e tutta la banda.

    Accidenti, al momento ho solo 2 lettori e già diventa difficile accontentarli tutti, chi vuol vedere il Fanfarone e chi invece preferirebbe non vederlo! Ora capisco cosa devono provare i veri scrittori, sceneggiatori di cinema e tv, etc etc. Ma mi piace il vostro feedback, anche se ha l'effetto collaterale di farmi venir voglia di modificare ulteriormente la storia...
     
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    Ma mi piace il vostro feedback, anche se ha l'effetto collaterale di farmi venir voglia di modificare ulteriormente la storia...

    assolutamente non farlo, facci diventare matti :)

    CITAZIONE
    Comunque adesso puoi capire la frustazione del povero Bakura che aspetta, aspetta...

    Bakura, un grande... l'unico personaggio che non ho mai toccato nelle mie fanfiction (appare solo in una visione nel luogo dei ricordi, ma non è il vero Bakura) e ne vado fiero :) in verità c'è anche una piccola citazione, doverosa, in dtd

    sono sicuro di essergli molto simpatico: Bakura Hero!!
     
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    Ho letto l'Interludio e devo dire che... Bakura è sempre Bakura. Non a caso a lui ho dedicato un capitolo intero della mia fanfiction (che si reggeva da solo come one-shot e infatti è stato proposto anche come racconto a parte. :P), perchè l'ho sempre reputato un personaggio molto particolare. Non solo alla fine della fiera si rivela il "villain" centrale, ma la sua nascita di cattivo l'ho sempre presupposta molto particolare.
    A suo modo, per me Bakura è una sorta di anti-eroe tragico. Ci viene presentato come un ladro, superstite di Kul-Elna e che odia il faraone e tutta la sua compagnia per un motivo precississimo. Ci viene poi mostrato come tramite e frammento di Zork stesso. Beh, io credo sia uno che è diventato cattivo suo malgrado, portato lì dalle vicende della vita e usato da Zork. E' un po' la tesi su cui ho fondato e scritto il capito/one-shot che ho nominato.

    Fatta questa premessa, passo al commento sull'Interludio.
    Ok, questo capitolo è mooooolto surreale! XD E' surreale che Bakura spiattelli praticamene tutto a Yuugi e che insista che deve darsi da fare perchè vada esattamente in quel modo, senza se e senza ma, muovi il sedere! u.u
    Sono morta a quel "gnomo da giardino", sallalo! Sono rimasta lì a ridere come una scema, perchè... boh, non lo so, ma la battuta ci stava divinamente! XD
    Questa crociata di Bakura contro i cattivi delle fanfiction è davvero bella, credimi. Ammicca al lettore, confonde il protagonista all'interno della storia e crea quindi un effetto molto simpatico.
    Però, sappi che Ghavalhon ti sta guardando parecchio male e ha voglia di farsi una spremuta col tuo cuoriciotto! ù_ù Si offende, lui!

    Ad ogni modo, trovo interessante anche il fatto che Bakura non stia tanto in forma e che la "magia" del Puzzle sia diminuita. Sì, insomma, è legata a tutto il resto e sarà una chiave di lettura per l'intera faccenda, voglio scommetterci.
    Sono contenta di aver ritrovato i nostri eroi! *_* Mi mancavano e, sappiatelo, sono fortemente contraria a questa campagna denigratoria contro Atemu! è_é E' un eroe di altri tempi, lui! E, zitto zitto, ha avuto anche lui i suoi giorni da sadico invasato, all'inizio del manga (giuro che adoro quelle parti XD).

    Mi sono piaciuti que due o tre riferimenti all'Antico Egitto, inseriti in modo molto naturale ("Per le corna di Api?") e che apprezzo da morire. *ç*
    Mi è piaciuta anche l'atmosfera che regna all'inizio, quando descrivi questa passeggiata nel labirinto del Puzzle (è un tema che mi piace un sacco, ci ho dedicato almeno un paio di one-shot, lo ammetto candidamente).
    Mi è piaciuto il ruolo della palletta di pelo di Kuriboh e... abbiamo capito che la Maga Nera è bona, deh! u.u"



    Per quanto riguarda le risposte al mio commento precedente, ti assicuro che la scelta di una vicenda corale, multi-protagonisti, è interessante e stimolante per me come lettrice. Immagino ti abbia dato soddisfazione anche come autore. Sì, lo so che non si è mai contenti quando si scrive e so altrettanto bene che si è tentati di cambiare sempre tutto e che siamo ipercritici. Alla fine a questo non c'è cura! XD Quindi, caVo, arrenditi e dai in pasto ai lettori i capitoli così come sono, anche se hai la tentazione di modificare, stravolgere, limare, aggiungere o quel che è, tanto non ti passa. u.u
    fidati, io sono una lettrice esigente e se trovo qualcosa che non mi piace o non mi convince o non mi è chiaro... chiedo. Per ora, sto godendomi il flusso dei fatti e cerco di dargli un mio personale ordine e senso. Sono molto curiosa! *_*
    E ribadisco che sei bravo e che ti invidio, perchè scrivi davvero benissimo! So che è complicato impelagarsi in storie originali, anche io ho lo stesso problema, per non parlare dello stramaledetto blocco dello scrittore e della sindrome della pagina bianca. =_= Dobbiamo avere fede!

    Ah, sono troppo sfacciata se ti chiedo di darmi un tuo parere sulle mie, di storie su Yu-gi-oh? XD Anzi, in particolare su The Shadow of the Past? :P Non è conclusa, non la aggiorno da parecchio (ma mi sono decisa ad iniziare il capitolo 25 e spero vivamente risulti quello conclusivo, dopo tutti questi anni che quella storia aspetta una qualche conclusione più o meno degna). Mi farebbe piacere e mi sarebbe molto utile, sopratutto per gli ultimi capitoli di TSotP.
    Sì, un po' di maledetta pubblicità a me stessa, ecco! XD
     
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    Sono contenta di aver ritrovato i nostri eroi! *_* Mi mancavano e, sappiatelo, sono fortemente contraria a questa campagna denigratoria contro Atemu! è_é E' un eroe di altri tempi, lui!

    ma non ho niente contro il FanFarone... è vero che nelle mie storie è stato spesso sconfitto, ma questo è normale perché tutti i miei protagonisti sono "umani" e perdono un po' a turno... invece nel cartone perde una sola volta contro Raphael...

    ma ero semplicemente curioso di vedere se il nostro Fantasma di STC ci stesse proponendo finalmente una post-fanfiction invece di un filler... e non è stato così :)

    Edited by Zure - 15/1/2013, 16:24
     
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    *si imbroncia*



    XD



    Scherzi a parte, è sempre difficile che il protagonista perda degli scontri. Al limite vince dopo decine di peripezie.
    Però sì, anche io preferisco vederli più... umanizzati, nel senso di non invincibili, ecco.
     
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    CAPITOLO 4 - La stazione centrale

    300px-OrdealofaTraveler-LCYW-EN-C-1E (Ordeal of a Traveler, la Prova – il cimento, l’ordalia – del viaggiatore)

    Alla stazione centrale, il ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri di nome Mariano non perdeva di vista “Abby”. Nonostante tutti i suoi sforzi, non riusciva a ridurre la distanza tra sé e l’attrice. Salita un’altra rampa di scale mobili, il ragazzo arrivò alla sala del grande tabellone, alla sua sinistra c’era il binario undici, e davanti…
    Pauley Perrette stava risalendo l’ultima rampa di scale mobili, proprio quella che portava al grande atrio e da lì all’uscita in Piazza Malocello.
    Mariano ebbe un tuffo al cuore: aveva come la certezza matematica che se la donna fosse uscita dalla stazione, non l’avrebbe mai più rivista, sarebbe semplicemente svanita.
    Allora accelerò il passo, ma quando fu nel grande atrio, le sue speranze andarono in fumo. C’era un nutrito gruppo di poliziotti che controllavano tutti i viaggiatori con l’ausilio delle unità cinofile. Formavano una vera e propria barriera, e lui era in rotta di collisione. Un pastore tedesco lo annusò nervosamente e si mise ad abbaiare. Molte teste si voltarono verso di lui, una mano gli serrò il polso. Prima ancora che il ragazzo potesse rendersene conto, lo sbirro gli aveva già aperto lo zainetto e ne aveva estratto con facilità un pacchetto di plastica che prima non c’era, pieno di polvere bianca.
    Mentre lo portavano via urlò “Non è mia quella roba!” rendendosi subito conto di quanto sembrasse scontata quella scusa.
    Anche se si considerava un tipo duro, calde lacrime gli rigarono le guance. Assurdo. Lui non piangeva così da quando aveva… che so, dieci anni?
    E non era perché qualcuno lo aveva incastrato infilandogli della droga nello zainetto.
    Nient’affatto. Era perché “Abby” non si vedeva più, da nessuna parte. L’aveva persa, l’aveva persa per sempre. Qualcosa nel profondo della sua anima si era spezzato, e Mariano non poté far altro che piangere.


    Gianni Gemellini pensò che la sua barca bianca aveva un nome, un bel nome. Un nome molto speciale. Un nome importante. Però non riusciva a ricordarlo. E quello non era certo il momento per sporgersi oltre il bordo per leggerlo. (Ma forse era un nome che le aveva dato senza effettivamente scriverlo sulla barca?)
    La forza del vento aumentò e con essa il moto ondoso. Gianni sapeva che era solo l’inizio: non poteva che peggiorare. “Un segnale” pensò “Vi prego, anche un solo segnale. Un faro”. Ma la radio taceva.


    Mariano era ammanettato ad un tavolo nella guardiola della polizia ferroviaria. C’erano due poliziotti, uno bruno coi baffi e uno più giovane con i capelli biondi. L’agente anziano si alzò e se andò a fumare una sigaretta (“Tienilo d’occhio, Disimone”), dandogli un po’ di tregua.
    Disimone cercò di tranquillizzarlo: disse che credeva alla sua innocenza.
    “Cos’è” pensò Mariano “Il gioco del poliziotto buono e poliziotto cattivo? Il baffuto è quello cattivo, e questo ragazzo con l’aria del pesce fuor d’acqua è quello buono?”
    Poi un pensiero buffo lo fece sorridere: “O forse è solo solidarietà tra... biondini?”
    Ad un’occhiata più attenta, questa idea della “solidarietà” non sembrò più così stupida: si accorse infatti che Disimone tremava come una foglia, come Mariano e forse anche di più.
    Forse non credeva davvero alla sua innocenza?
    Forse temeva di trovarsi davanti ad un pericoloso spacciatore?
    “Li deve capire, signor Safineis… Sono tutti un po’ nervosi” disse Disimone “Il controllo della droga con le unità cinofile era fissato per oggi, poi all’improvviso è saltato fuori questo piromane, e tutti i pompieri, i poliziotti, i vigili e i carabinieri della città sono in fibrillazione. E’ un disastro, un vero disastro, in tanti anni di servizio non ho mai visto niente di simile”
    “Tanti anni?” pensò Mariano “Curioso, è così giovane... da quando fa il poliziotto, da quando andava alle medie?” ma non disse niente. Era sconvolto.
    Un attimo prima era una persona come tante, poi all’improvviso si ritrovava coinvolto in un traffico di droga.
    Ripensò all’assurda catena di eventi. Il sonno sul treno, il tizio che aveva sbagliato numero, Pauley Perrette con le sue borchie. Se anche solo una di queste coincidenze non si fosse verificata, forse sarebbe già alla solita scrivania, a fare il solito lavoro, in totale sicurezza. Si sentiva smarrito, come… come una barca bianca in mezzo all’oceano in balia di una tempesta.
    “Bell’immagine” pensò “Chissà perché proprio una barca bianca”.
    E mentre era lì che pensava a qualcosa di bianco, vide l’animale bianco. Era un gattino, piccolo ma paffuto, che gli si strusciava contro la gamba. Lo accarezzò e fu allora che ricordò il miagolio che aveva sentito prima. Possibile che fosse quel gatto? Umano e animale si guardarono a vicenda negli occhi, e di botto Mariano smise di tremare.
    Per un attimo dimenticò quella terribile mattinata, quella polvere bianca che qualcuno, andato nel panico per la presenza dei cani, aveva “scaricato” nel primo zainetto che aveva trovato aperto, approfittando della calca (e del fatto che Mariano aveva occhi solo per la bella analista forense con gli “anfibi”).
    In quel momento c’erano solo loro due, il ragazzo e il gatto. Tra di loro si svolse in una frazione di secondo un dialogo che nessuno sarà mai in grado di spiegare.
    Il giovane poliziotto biondo si era distratto un attimo, ma riportò presto lo sguardo sul sospettato. Tuttavia Disimone non vide mai il gatto. Nemmeno lo sbirro bruno con i baffi vide il felino quando tornò per portarlo via.
    Il gatto era al sicuro nascosto nella giacca di Mariano Safineis: il loro era un contatto segreto, un rifugio che nessuno poteva violare.


    Mentre tutto questo accadeva, il ragazzo senza più un nome [OCCHI! IL TUO NOME E’ PEPO OCCHI!] pensava: “5-5-4-5-5-8. Vento Acqua Luce Terra Fuoco Oscurità. Devo ricordare dov’è la Porta o sarà tutto inutile. Ricordo che quando mi sono materializzato lì ho pensato hey è proprio il posto più logico. Specie per l’amico duellante… quello che si chiama… non me lo ricordo. Com’è possibile che non me lo ricordi?”
    E per giunta ne percepiva soltanto cinque. Quando abbassava la palpebra, il ragazzo con la formula sulla maglietta vedeva un milione di sagome umane oscure e solo cinque sagome luminose (tre bianche normali, una bianca tripartita, ed una azzurra)
    “Tre mancano, forse sono arrivato troppo tardi e sono già morti, forse sono proprio i primi tre, quelli che sono qui da due giorni (anni?) in più, quelli che si chiamano… non me lo ricordo. Maledizione. Non ricordo nessuno di loro. Sono venuto a salvarli e non ricordo nemmeno i loro nomi. Ho fallito. Ho fallito…”
    “NO!” interveniva una voce maschile. Da dove? Da dentro la sua stessa mente. Ma non era la sua vera voce. La voce proseguiva: “Non ci provare nemmeno! Cosa hai intenzione di fare? Vuoi mandare a fanc**o la missione, vuoi mandare a fanc**lo tutto?”
    Altre due voci, una maschile e una femminile, urlavano, scioccate “TRISTAN!”
    Il ragazzo con la formula sulla maglietta capiva: erano le coscienze dei suoi tre compagni d’avventura. Riconosceva la presenza in lui dei Tre Viaggiatori, anche se ne aveva dimenticato i nomi. “Beh, che avete?” domandava la coscienza di Tristan.
    “No, è che…” accennava la coscienza di Roland.
    “… non ti ho mai sentito parlare così!” concludeva la coscienza di Tea.
    “Per una volta, che la censura vada a farsi fo***re, porca pu***na!” ribatteva furioso Tristan. “Abbiamo una missione, la porteremo a termine! Dobbiamo trovarli, e lo faremo!”
    “Ma… non li percepisco tutti… forse... forse sono…” provava a dire il ragazzo con la formula sulla maglietta.
    “Non perdere la speranza, amico” diceva Tea “Sono forti, molto più forti di quel che pensano. Fidati di me. Noi dobbiamo cercarli, e il Ka ci aiuterà. Il Ka e il Cuore delle Carte ci condurranno da loro, se ci crediamo”
    “Andiamo, dunque!” diceva Roland “Per trovarli abbiamo bisogno di te, e tu hai bisogno di noi”
    Il ragazzo senza più un nome annuiva mentalmente e si preparava ad intervenire.


    INTERLUDIO – PUZZLE DEL MILLENNIO – Parte II

    Quello che Yugi e Bakura vedono è inizialmente un vortice confuso di colori. C’è una percezione ben chiara, però: che la situazione è peggiore di quanto avessero immaginato.
    Qualcosa prende forma. Tavoli verdi, gettoni colorati, roulette che girano, la pallina che insegue il suo destino. Altri tavoli con un turbine di cuori, quadri, fiori e picche. Innumerevoli scacchiere con i pezzi che si inseguono furiosi, mentre le mani battono veloci sui pulsanti dei timer.
    Giochi.
    Giochi di pura fortuna, come la roulette. Giochi di pura abilità, come gli scacchi. Giochi con un misto di fortuna e abilità...
    “... come le carte” pensa Yugi.
    Giochi. Metafore di ben altro gioco.
    “Sì. Lo vedo. Siamo in un Gioco delle Ombre” dice Bakura “Niente a che vedere, ovviamente, con il Gioco delle Ombre Finale a cui IO sono destinato, ma comunque molto pericoloso”.
    Poi la nebbia si dirada e appaiono immagini più chiare.

    Tea, Tristan e Roland dentro una strana macchina.
    Una valigia rosa che viene caricata per sbaglio su un aereo per la Thailandia.
    Un busto di ceramica, rappresentante una mappa frenologica di Fowler, che cade per terra e va in mille pezzi.
    Una spaventosa tempesta in mezzo all’oceano, che sta per abbattersi su una barca bianca.
    Due schermidori in sedia a rotelle che sprizzano scintille quando incrociano i fioretti.
    Una mano che infila una busta di polvere bianca dentro lo zainetto di uno sconosciuto.
    Di nuovo Tea, Tristan, Roland dentro la strana macchina, ma stavolta c’è anche un ragazzo occidentale in maglietta nera (sulla maglietta c’è scritto qualcosa, forse una formula matematica, ma non si vede bene): un attimo prima ci sono, un attimo dopo sono spariti.

    “Questo gioco delle ombre...” dice Bakura.
    “...ha un nome...” prosegue Yugi.

    Altre immagini.
    Una scrivania: due mani affusolate stanno infilando alcuni fascicoli in un’enorme busta gialla. Il destinatario della busta è “LOREM IPSUM”. Su un fascicolo c’è scritto “IL RE DEI GIOCHI”. Su un altro fascicolo c’è scritto “IL MAGAZZINO DEI MONDI”.

    “... e il nome del gioco è Magazzino dei Mondi” dicono insieme Yugi e Bakura.
    E vedono, e vedono, e vedono ancora. Poi però vedono ancora una cosa.
    Un’ultima cosa.
    Spaventosa.
    E le speranze vanno in fumo.

    Edited by FantasmaDelPassato - 26/5/2015, 22:12
     
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  11. The Melo
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    bella idea, solo che sto benedetto occidentale sono 3 capitoli che si ripete il karma ossessivamente, mi ricorda baba quando in dbz faceva OLLA OLLA OLLA APPARI NELLA BOLLA, comunque ancora complimenti!
     
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    "ehi e tu chi sei?"
    "sono la tua coscienza"
    "ah, si? lo vedremo, kamehameha!"

    (un delirio di una vecchia fanfic di un mio amico)

    :)

    divertente la scena di Tristan che manda a fan***o la censura...

    la storia avanza lentamente e abbiamo solo pochi particolari in più... a parte quel maledetto gatto :)

    da ora in avanti commenterò ogni due o tre capitoli così avrò più cose da imparare, ma anche da dire
     
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    Grazie per i commenti, siete forti! Mel, leggerò TSoTP e ri-leggerò anche le ff di Zure quando questa... ordalia sarà finita.
    Dimenticavo di commentare sull’accenno fatto da Zure alla presenza del Fanfarone in GX: me la sono persa perché ho mollato la serie ben prima della metà! Spero abbia dato una bella lezione a Jaden il Bicolore.

    Sui riempitivi: viva i cattivi da filler se battono il Fanfarone, proprio come Rafael citato da Zure.
    Ma avete dimenticato che Atem perde anche un’altra volta: contro Yugi!
    Ed è una batosta memorabile, specialmente considerando che a quel punto il nostro Yami è talmente in sintonia con il C*lo delle Carte che non si limita più a pregare che gli arrivi una buona carta, in quel duello lui DECIDE quali carte pescare!

    La faccenda del Bakura-sopravvissuto-al-massacro e del Bakura-frammento-di-Zorc mi ha sempre un po' confuso, sono la stessa persona o due entità distine? Il Bakura-egizio fu invasato da Zork per caso (come il Bakura-giapponese), si rivolse a Zorc per vendetta, o è un predestinato ed è sempre stato un pezzo di Zorc? Secondo me non ci è stata narrata tutta la sua storia, o sono io che ricordo male.
    Comunque sì, Bakura è un cattivo tosto (e poi ha Dark Necrofear, uno dei miei demoni preferiti!) e in questa fanfiction si offende molto se qualcuno gli rovina il piano (arriverà al punto di... ma non anticipiamo!). Mi piaceva in particolare la sua capacità, nel Mondo dei Ricordi, di essere almeno in tre posti contemporaneamente (ricordo bene? 1 al tavolo del Gioco delle Ombre Finale, 1 come l'egizio sopravvissuto al massacro e 1 nascosto in Tristan che poi duella con Yugi).
    Scoprirete in questa fanfiction che Bakura non è l'unico con quel potere!

    @The Melo: “OLLA OLLA OLLA APPARI NELLA BOLLA”
    ROTFL! e benvenuto nella gabbia di matti!
    Su “quel benedetto occidentale” direi che non è Occhi (bensì Mariano) quello tipicamente... “benedetto”! Ho una brutta notizia: Occhi ripeterà quella frase almeno altre 3 volte nel corso della storia! e comunque dai, una volta l’ho fatta dire a Yugi; e almeno una volta la pronuncerà un altro occidentale...

    p.s. C’è un modo per forzare la separazione di due post? Se posto una risposta ai commenti subito dopo un capitolo, o viceversa, si fondono, anzi si polimerizzano!
     
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    Ma avete dimenticato che Atem perde anche un’altra volta: contro Yugi!

    ma non la conto quella volta perché avviene DOPO i filler, quindi prima delle fanfiction ha perso solo una volta :)

    CITAZIONE
    p.s. C’è un modo per forzare la separazione di due post? Se posto una risposta ai commenti subito dopo un capitolo, o viceversa, si fondono, anzi si polimerizzano!

    non c'è MODO, è un MODO di eliminare il flooding direi
     
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    CAPITOLO 5 – Tutto ad un tratto la porta fa slam...

    Mariano fissava le manette. Le cose si mettevano male per lui, ma il peggio doveva ancora arrivare. Quando fu condotto fuori dalla stazione, il telefonino squillò di nuovo e furono dolori. E non solo per lui.


    L’ambulanza arrivò finalmente all’ospedale.
    L’allenatore Celestino Arzocco, con la fedele chitarra in spalla, seguì i paramedici che trasportavano il giovane Massimo Basilio de Gra-Peli al pronto soccorso. Mentre snocciolavano i loro soliti dati alla “E.R. Medici in prima linea”, Celestino si rese conto che calde lacrime gli rigavano le guance.
    Eppure si considerava un tipo duro. Non piangeva così da quando aveva… che so, dieci anni?
    Ma aveva la sgradevole sensazione che poteva essere l’ultima volta che vedeva Massimo vivo.
    Ad un tratto la sua attenzione fu attratta da una paziente, una ragazza dai capelli castani che stava seduta su una panca lì vicino. Aveva l’aspetto di quella che noi chiamiamo “Anzu” o “Tea”, con una differenza: una spaventosa cicatrice le attraversava tutta la parte destra del volto, coprendole completamente l’occhio. E la guercia gli parlò.


    Nella zona del porto storico, non lontano dal Palazzo Graal visto dal viadotto, Bianca scese dal taxi davanti ad un edificio elegante in mezzo ad altri che… lo erano molto meno. Fece pochi passi e poi una forza misteriosa la scaraventò a terra senza troppi complimenti. Un braccio si protese per aiutarla a rialzarsi: Bianca fece una smorfia perché odiava ritrovarsi nel ruolo della “damigella in difficoltà”, ciononostante si ancorò a quel braccio. Alzò lo sguardo e vide che era il tassista: pensava fosse già ripartito, invece era sceso dall’auto ed era venuto ad aiutarla. Bianca lo ringraziò, imbarazzata, e soprattutto stupita che il giovane si fosse rivelato così cortese: durante il tragitto il conducente non aveva spiccicato parola, non aveva cercato di attaccar discorso come facevano tutti i tassisti dalle sue parti. Del resto tutti in quella città sembravano starsene sempre sulle loro, sempre a borbottare e rimuginare.
    Si scoprì che la “forza misteriosa” altro non era che la grata di un tombino, molto golosa di tacchi.
    Quello della scarpa destra era ormai completamente andato.
    “No, no, no… le avevo comprate apposta per questa occasione!”
    Anche se si considerava una tipa dura, calde lacrime le rigarono le guance. Assurdo. Lei non piangeva così da quando aveva… che so, dieci anni?
    “Signorina, su non faccia così” la consolò lui premuroso “Al mondo c’è molto peggio di un tacco rotto. Per esempio la guerra. Una scarpa si aggiusta, la vita di una persona no”
    “Oh, abbiamo un filosofo tra noi?” ruggì Bianca “La fa facile lei, ma oggi non è un giorno come un altro. Oggi è l’occasione della mia vita, queste le ho comprate apposta per venire qui, e adesso mi guardi, mi presento all’incontro che potrebbe cambiare il mio destino zoppicando su una scarpa rotta! Che umiliazione!”
    Il tassista si mise a ridere. “Beh” commentò lui “Una cosa l’ho ottenuta. Almeno ha smesso di piangere. Ah, e ci ha azzeccato, adoro i filosofi, il mio preferito è Nietzsche”.
    Bianca rimase interdetta. L’assurdità della situazione era tale che stava quasi per mettersi a ridere anche lei.
    Ma in quel momento la sua attenzione fu attratta da un tizio che stava seduto per terra all’ingresso di un vicolo lugubre, con la schiena appoggiata ad un palazzo fatiscente. Aveva l’aspetto di quello che noi chiamiamo “Isono” o “Roland”, con delle differenze: aveva perso gli occhiali neri, e una spaventosa cicatrice gli attraversava tutta la parte destra del volto, coprendogli completamente l’occhio. E il guercio le parlò.


    La Punto grigia partita da Viale delle Palme viaggiava verso la stazione centrale. L’ingegner Lino Conca avrebbe voluto guidare la spedizione, ma sedeva sul sedile posteriore, dove il suo sosia Pietro Sanguineti l’aveva relegato. Pietro aveva detto che l’auto era sua, perché vi avevano trovato i seggiolini dei bambini. Per trovar posto Lino aveva dovuto buttare via il seggiolino rosa della figlia di Pietro (qualcosa gli aveva sussurrato all’orecchio che era più semplice da sganciare dalle cinture rispetto a quello azzurro). Lo zigomo gli bruciava ancora, anche se non era mai stato colpito. In particolare gli faceva male quando il sosia Samuele, senza pensarci, si sfiorava con la mano il proprio zigomo ferito. Era sicuro che fosse lo stesso per Pietro.
    Parcheggiarono storto e in divieto di sosta proprio davanti alla statua di Lanzarotto Malocello, quindi scesero. Mentre correvano con tutto il fiato che avevano in corpo verso l’ingresso della stazione, Samuele riprovò a chiamare il numero della moglie. Suonava libero. Tutti e tre sentirono distintamente la suoneria: era un inconfondibile brano di Malmsteen. Lino lo ricordava, era di quella famosa ragazza del due di picche, quella di cui non ricordava
    [Lidia!]
    il nome; mentre per Pietro e Samuele quella era l’inconfondibile suoneria dell’amata Lucia Emanueli/Emanuelli.
    Si lanciarono come rinoceronti alla carica nella savana, videro solo una cosa: il ragazzo dai cui pantaloni proveniva la musica: “Sometimes I feel / like I live in a dream / Alone in my paradise lost”. Stava dicendo qualcosa, non si sa cosa, ma bastò una sola parola per riconoscere la voce e capire che era proprio lui quello che aveva riattaccato il telefono. Videro solo lui, non videro gli agenti che lo portavano via in manette, e attaccarono come un sol uomo, tempestandolo di pugni e calci, insultandolo e ordinandogli di restituir loro la famiglia (anche Lino lo disse, Lino che non aveva famiglia, ma non ebbe tempo di stupirsene).
    Fu doloroso per il povero Mariano, ma durò poco: i poliziotti afferrarono i tre “gemelli” e li ridussero a più miti consigli con gli sfollagente.
    Fu MOLTO, MOLTO, MOLTO doloroso per Lino, Pietro e Samuele. Parecchio più doloroso che per Mariano: infatti ognuno provava anche il dolore delle manganellate che si buscavano gli altri due sosia.
    Alla fine, quando stavano per caricare Mariano, Samuele, Pietro e Lino sulle auto blu, qualcuno puntò un dito e tutti si voltarono in quella direzione.
    “Eccolo, il piromane” disse Disimone, il giovane poliziotto biondo “Finalmente l’hanno preso, l’incubo è finito”.
    Altri agenti stavano trascinando un prigioniero dall’aspetto inquietante, e non solo per il ciuffo a punta. Aveva le sembianze di quello che noi chiamiamo “Honda” o “Tristan”, con una differenza: una spaventosa cicatrice gli attraversava tutta la parte destra del volto, coprendogli completamente l’occhio. E il guercio parlò.


    Sulla barca bianca in mezzo al mare in burrasca, la radio gracchiò di nuovo, sembrava che qualcuno stesse pronunciando dei numeri. Forse una number station, come quella di “Lost”? Poi arrivarono delle parole e Gianni Gemellini le ascoltò attentamente, mentre lottava per non perdere il controllo dell’imbarcazione.


    “5-5-4-5-5-8. Vento Acqua Luce Terra Fuoco Oscurità. Amici miei! Ascoltatemi!” diceva Pepo Occhi, il ragazzo con la formula sulla maglietta, e mentre lo diceva
    i tre avatar con l’aspetto di Tea, Tristan e Roland lo dissero contemporaneamente.
    Lo dissero all’ospedale, lo dissero in piazza Malocello davanti alla stazione, lo dissero nella zona del porto storico. E lo disse la voce di Occhi attraverso la radio agganciata alla cintura di Gianni.
    “5-5-4-5-5-8. Vento Acqua Luce Terra Fuoco Oscurità. Amici miei! Ascoltatemi!” disse il guercio/guercia rivolgendosi a Gianni, Bianca, Mariano, Samuele, Pietro, Lino e Celestino. E non si sa come e non si sa perché, catturò la loro immediata attenzione.
    “Ascoltatemi! L’Omologazione mi dice che sono Pepo Occhi, ma non lo sono, almeno non lo ero. Fate molta attenzione, perché c’è poco tempo. Dovete trovare la Porta per fuggire da qui, ma questo forse non basterà. La massa deforma lo spazio-tempo circostante, incurvandolo, creando una deformazione spaziotemporale, un vincolo gravitazionale dal quale non possiamo sfuggire. A meno che…”
    In Piazza Malocello, un poliziotto colpì “Pepo Occhi/Tristan” con lo sfollagente. Contemporaneamente, anche “Pepo Occhi/Roland” al porto storico e “Pepo Occhi/Tea” all’ospedale accusarono il colpo, anche se niente li aveva sfiorati.
    “La psiche è la nostra massa” riprese il guercio/guercia. “Alleggerite la vostra anima. Rinunciate a ciò che vi ancora qui, rilasciatelo, abbandonatelo, sacrificatelo, offritelo come tributo, andate al fondo. Sarà dura, ma quando sarete scesi oltre il livello critico, allora inizierà la vostra riscossa, allora potrete trovare la Porta e sfuggire al legame grav…” una seconda manganellata meglio assestata gli fece perdere i sensi.

    Battle-ScarredDR1-EN-C-UE (Battle-Scarred, Cicatrice di Guerra)

    Il ragazzo senza più un nome pensava all’ironia del nome che l’Omologazione gli aveva affibbiato: Occhi. “Occhio” sarebbe stato meglio: per colpa del virus adesso assomigliava a quello là che non aveva mai avuto l’onore di incontrare... quello con i capelli d’argento, che organizzava i duelli sull’isola, come si chiamava, Marcellus Sirius? Maximus Parnasus?
    E cadeva nell’oblio e non poteva proseguire a recitare il mantra. Altre parole invece lo sostituivano: “Bruci la città / e viva nel terrore / nel giro di due ore / svanisca tutto quanto / svanisca tutto il resto”. Preziosi centesimi di secondo passavano e il Nemico diventava sempre più forte. Il ragazzo con la formula sulla maglietta, ironicamente chiamato Occhi, non poteva più fare niente.
    Faraone, Faraone Senza Nome, dove sei?


    Edited by FantasmaDelPassato - 1/1/2017, 21:45
     
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